venerdì 28 settembre 2012

Se il mondo va avanti grazie alla gentilezza

E' tutto molto semplice. Non c'è davvero differenza fra essere gentili con gli altri ed essere gentili con noi stessi. Sono proprio la stessa cosa.

E' un libro per niente scontato, tutt'altro, La forza della gentilezza di Piero Ferrucci, psicoterapeuta e filosofo, discepolo del fondatore della psicosintesi Roberto Assaggioli.

Un libro per niente scontato per una parola che di scontata ha tutta l'aria, perché in fondo che cos'è la gentilezza, cosa si può dire di essa che non sia stato già detto, anzi, che non sia stato già detto ai tempi dei nostri nonni, quando, si sa, la gente era più garbata? Così logora, la parola gentilezza, così poco adatta ai nostri giorni....

E invece no, perché nella gentilezza così come la intende Ferrucci non c'è niente di formale. Altro che galateo, altro che cortesia di distinti signori e buone maniere di ragazzini che dovevano tirare dritto.

La gentilezza è un intero mondo che si schiude, un modo di stare al mondo. E' convivere bene con gli altri e anche con se stessi. Significa persino coltivare un'idea di bellezza - e non spaventatevi per la valanga di zeta.

E c'è bisogno di questa gentilezza, nell'epoca che nei rapporti - certo non nel clima - registra uno spaventoso raffredamento globale. Tranne dover prendere ancora una volta atto che, a ben vedere, e malgrado tutto, il mondo va avanti perché siamo gentili tra noi.






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