Osvaldo Soriano stava camminando a passi lenti verso avenida Callao, si fermò a salutare un edicolante, più avanti si chinò ad accarezzare un gatto vagabondo e poi continuò ad allontanarsi, sempre di più, finché la sua sagoma scomparve sotto gli alberi, finché non restò altro che il suo ricordo imperituro, definitivo, testardo, inossidabile, radicato per sempre nel cuore della mia memoria.
(Luis Sepulveda, Ultime notizie dal sud, Guanda)
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