lunedì 23 aprile 2012

Attenti a quei momenti di "trascurabile" felicità

Quasi sempre non te ne accorgi, sarà per distrazione sarà per una scontata ingratitudine. Non te ne accorgi, ma ci sono, si nascondono, saltano fuori quando meno te l'aspetti, poi che tu riesca ad apprezzarli o meno è un altro discorso.

Quasi sempre si avvertono quando non ci sono più, quando sono ricordo che affiora, crampo di nostalgia. Come quella campanella della scuola che oggi ti piacerebbe poter ascoltare di nuovo, per fare cartella, alzarti dal banco, lasciarti alle spalle l'aula per un altro giorno.

Sono momenti di trascurabile felicità, appunto, titolo di un libro (Einaudi editore) che dice già molto. Lampi di luce, brividi di piacere, cunei di emozione nell'ordinario svolgimento del tempo, a volte anche debolezze e piccole manie, tic, difetti e difettucci che fa piacere tenersi stretti, non fosse altro che per dimostrare anche a noi stessi che non siamo fatti in serie.

Francesco Piccolo, con penna leggera, racconta, cataloga, confessa. Ma prima di tutto si lascia abitare da un senso di meraviglia.

Meraviglia necessaria perché quei momenti non siano davvero trascurabili, perché quella felicità sia veramente tale.

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