In tempi di maghi della finanza, di guru dell'economia pronti a invocare le crude evidenze dei numeri, di dirigenti assunti per tagliare teste, ma anche di furbi e furbetti di ogni risma, quasi non ci credi, a un manager come questo, convinto che l'avvio di una nuova impresa sia anche un sogno da condividere e alimentare con entusiasmo.
Per questo è una buona lettura Nascita e morte di un'impresa in 42 lettere (Sellerio). Lettere che poi sono le email inviate da Celli ai suoi dipendenti nell'arco di alcuni mesi.
Pier Luigi Celli è uno che crede in un valore aggiunto che va al di là delle cifre e che scommette nella qualità delle relazioni. Uno che può inviare email ai suoi dipendenti anche solo per invitare a un'abbuffata o a una gara di go-kart.
Qui emerge come manager scrittore, come manager umanista, alle prese con la breve estate di un'impresa che stava per nascere e che poi non si volle “far scendere in campo”.
Quanto basta per capire che c'è modo e modo di stare sul mercato. E che ci sono sogni che magari muoiono all'alba, ma poi ritornano.
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