mercoledì 23 febbraio 2011

La libertà di Dante, la libertà di Enrica

Libertà va cercando, ch'è sì cara
come sa chi per lei vita rifiuta

Non ci avevo mai pensato. Perché Dante mette Catone l'Uticense - uno dei più bei personaggi di tutta la Divina Commedia - a guardia del Purgatorio, sottraendolo alla condanna all'Inferno? Perchè non gli fa condividere la sorte degli altri suicidi?

Sono tornato a leggermi i primi versi del Purgatorio. L'alba luminosa sulla spiaggia, i primi passi di Dante e Virgilio appena usciti dal regno delle anime senza speranza. L'invocazione alle Muse, perché sostengano ancora il canto del poeta. E' mattino, a oriente splende ancora Venere e con Venere ci sono le quattro stelle che rappresentano prudenza, giustizia, fortezza e temperanza - e Dante si lamenta che esse non siano viste dagli uomini come dovrebbero.

E poi l'apparizione di quel vecchio dall'aria severa, i lineamenti del volto scolpiti dalla luce.  Catone, il guardiano del Purgatorio. L'uomo che si è tolto la vita, nel 46 avanti Cristo, mentre l'esercito dei nemici, ormai completamente vittorioso, avanza verso la sua città.



In che cosa è stato diverso dagli altri suicidi? In questo: che non si è ucciso per sottrarsi alla vita, ma per non cedere alla sconfitta e alla schiavità. E' stata una scelta, quel gesto. Una scelta di libertà.

Non ci avevo mai pensato, e a dire il vero, è anche difficile pensare che un uomo del Medioevo, com'era comunque Dante, potesse coltivare un sentimento della libertà superiore alla consapevolezza del peccato.

Poi con il pensiero sono scivolato a una persona che mi è cara, alla professoressa Enrica Calabresi, la scienziata ebrea che si tolse la vita in carcere il giorno prima della partenza del treno per Auschwitz.

Ho scritto un libro su di lei, Un nome (edizioni Giuntina), senza aver mai il coraggio di entrare davvero dentro la sua scelta conclusiva, senza la presunzione di poterla comprendere e tanto meno giudicare.

Chissà se Enrica Calabresi - la scienziata che divorava i classici della letteratura - aveva mai incontrato Catone l'Uticense, ai piedi del Purgatorio. 



1 commento:

  1. Fra tutti il purgatorio è la cantica che maggiormente amo. Penso sia meraviglioso, d'ampio respiro. Anche io oggi ho trattato di Dante. Ma del primo verso, del primo canto dell'inferno, per una riflessione inerente il laboratorio di scrittura e gli incpit letterari.

    RispondiElimina

La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...