venerdì 14 gennaio 2011

Dal suono della campana ai tre pescatori

Vi ricordate Per chi suona la campana? - non il libro di Ernest Hemingway e relativo film -  ma la poesia inglese di John Donne, grande poeta del Seicento inglese, che a quel libro e a quel film dà il titolo. La straordinaria poesia che comincia con Nessun uomo è un'isola per finire con uno dei più grandi richiami alla responsabilità? E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te. Ecco, oggi questo stesso straordinario richiamo lo ho ritrovato in una pagina della poetessa polacca Wislawa Szzymborska. Dall'Inghilterra alla Polonia, tre secoli più tardi. Lo stesso rigore, lo stesso senso di appartenenza a tutti, la stessa impossibilità della solitudine.

Dei pescatori tirarono fuori dagli abissi una bottiglia.
Dentro c'era un pezzo di carta, con scritte queste parole: "Aiutatemi! sono qui. L'oceano mi ha gettato su un'isola deserta. Sto sulla sponda e aspetto aiuto. Fate presto. Sono qui!".
"Non c'è data. Sicuramente ormai è troppo tardi. La bottiglia può aver galleggiato in mare per molto tempo" disse il primo pescatore.
"E non c'è indicazione del luogo. Non si sa neanche quale oceano sia" disse il secondo pescatore.
"Non è né troppo tardi né troppo lontano. L'isola  Qui è ovunque" disse il terzo pescatore.
Seguì una sensazione di disagio, calò il silenzio. E' quel che accade con le verità universali.

Nessun commento:

Posta un commento

La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...