E dunque, ancora i Piccoli poemi in prosa di Charles Baudelaire.
In queste pagine troverete davvero tutto il poeta maledetto, e non importa che questa non sia poesia, sia prosa, prosa poetica. E potrete misurare l'abisso della sua esistenza, la sua incapacità di vivere, di accettare, di legarsi. L'uomo è ciò che gli manca, dirà di lui Georges Bataille: e qui ne capirete la ragione.
Mi era sfuggito che questo, a suo modo, è anche un libro di viaggi. Un libro con una sua geografia, perfino dichiarata da Baudelaire, quando parla del suo sogno di creare una prosa poetica:
Quest'ideale ossessivo nasce anzitutto dalla frequentazione delle città enormi, dall'incrociarsi dei loro innumerevoli rapporti
Un libro sull'impossibilità di cambiare la vita, forse sulla fatica del cambiamento. Un libro che scruta orizzonti necessari, desiderati, auspicati per cui quasi certamente non si partirà mai, anche se quello che conta è andare fuor del mondo, non importa dove.
A me sembra che starei sempre bene là dove non sono
Libro che respira l'aria della grande città. Libro, allo stesso tempo, che salva solo le nuvole.
- Eh via, che ami dunque, straordinario straniero?
- Amo le nuvole.... le nuvole che passano... laggiù... laggiù... le nuvole meravigliose!
Le città e le nuvole. Ciò che è più solido e ciò che è più impalbabile. Ciò che rimane e ciò che se ne va.
Una piccola isola di parole nel grande oceano della rete per condividere libri e mondi
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