sabato 27 novembre 2010

Il coraggio dell'editore e la povera Adèle H.

Non temo smentite: ci vuole coraggio, molto coraggio, per gettarsi in un'avventura imprenditoriale nel mondo dei libri. Di questi tempi, poi.

E dunque basterebbe il coraggio, virtù peraltro piuttosto rara, per lasciarmi andare al più sincero brindisi augurale. Figuratevi se, oltre al coraggio, posso intravedere anche una discreta dose di buon gusto, intelligenza, passione per le opere che hanno qualcosa da dire, a prescindere dalle (sempre auspicabili) possibilità di stare bene sul mercato.

Per questo sono contento che la Toscana, regione che negli ultimi anni ha già disseminato buone dosi del coraggio di cui sopra, possa oggi tenere a battesimo una nuova casa editrice, la Menichetti.

Piccola, piccolissima, suppongo. Con un solo titolo per ora all'attivo. Ma un titolo che la dice lunga: Adèle Hugo. La miserabile di Leslie Smith Dow (già vincitrice del premio quale migliore giovane scrittrice canadese).

Per intendersi, ricordate Adèle H. Una storia d'amore, il film bello e dolente del grande Truffaut? Ecco, è questa la storia. La biografia della figlia di Victor Hugo, una triste parabola di vita da Parigi ai Tropici fino ai decenni trascorsi in un manicomio....

Inizia così l'avventura della Menichetti editore, con un libro che pare anche una dichiarazione di intenti per una casa editrice che punta a riannodare i fili della storia e della memoria. Se il buongiorno si vede dal mattino...

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