
Avete mai pensato al Paradiso di Dante in termini di energia, di luce? Forse sì, ma per quanto mi riguarda non mi ero ancora spinto fino a pensare in termini di mondi virtuali, di Web e dintorni. L'altro giorno mi sono imbattuto in questa fantastica frase di Umberto Eco e non me la sono ancora tolta dalla testa. Anche questo è un viaggio di parole...
Il Paradiso dantesco è l'apoteosi del virtuale, degli immateriali, del puro software, senza il peso dello hardware terrestre e infernale, di cui rimangono i cascami nel Purgatorio. Il Paradiso è più che moderno, può diventare, per il lettore che abbia dimenticato la storia, tremendamente futuribile. E' il trionfo di una energia pura, ciò che la ragnatela del Web ci promette e non saprà mai darci, è una esaltazione di flussi, di corpi senz'organi, un poema fatto di novae e stelle nane, un Big Bang ininterrotto, un racconto le cui vicende corrono per la lunghezza di anni luce e, se proprio volete ricorrere a esempi familiari, una trionfale odissea nello spazio, a lietissimo fine
Umberto Eco, Sulla letteratura
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