giovedì 8 aprile 2010

Le Parole e il Silenzio tornano in Casentino


Il silenzio, perché solo il silenzio ci può aiutare a cogliere parole non superflue; ma anche le parole, almeno le parole che scavano e lasciano qualche impronta, perché sono esse a riportarci agli stupori del silenzio: là dove un incontro che si conclude, un arrivederci, un ritorno a casa non è detto rappresentino solo una conclusione, piuttosto suggeriscono un nuovo pensiero, una possibile lettura, magari un seme di una futura discussione.

Così scrivevo tre anni fa assieme all'amico Massimo Orlandi (leggete il suo Invisibile agli occhi, bellissimo), per presentare il primo ciclo di Le parole e il silenzio, gli incontri promossi dalla Fondazione Baracchi nei luoghi più suggestivi di una delle più belle valli toscane, il Casentino (una valle, appunto, che sembra fatta apposta per i silenzi e per le parole condivise).

In questi anni grazie a Le Parole e al Silenzio (e ovviamente grazie alla generosità e all'entusiasmo della Fondazione) abbiamo avuto modo di conoscere e condividere parole importanti con ospiti come Lella Costa, Maurizio Maggiani, Erri De Luca, Tito Barbini, solo per ricordare i primi che mi vengono in mente. Abbiamo parlato a lungo di Tiziano Terzani e dei suoi insegnamenti per la pace e per trovare la salute anche nella malattia. La manifestazione è cresciuta, di anno in anno, e ora è di nuovo ai nastri di partenza, per la quarta edizione.

L'anno scorso il filo comune a tutti gli incontri fu l'ascolto, quest'anno è un'altra azione solo apparentemente umile, lo sguardo, con la consapevolezza che ogni nuovo sguardo è in realtà un nuovo modo di guardare il mondo.

Si inizia il prossimo sabato con lo sguardo che passa attraverso lo schermo del computer e la rivoluzione digitale. Il prossimo mese si continua con lo sguardo della creatività, insieme a un autore che non ha bisogno di presentazione come Andrea De Carlo
Sono contento di poter dare una mano a Le parole e il silenzo anche quest'anno. Sono contento di potere parlare ora non di conferenze o dibattiti come tanti altri, ma di incontri che, al di là dei numeri, ricordano l'atmosfera di antichi convivi.

(sul sito della fondazione trovate il programma completo).

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