"Il mio viaggio iniziò alle otto precise di sera. Il tempo era buono e prometteva una piacevole notte.
Avevo preso le mie precauzioni per non essere importunato da visite - del resto rarissime, data l'altezza dell'alloggio e considerando le circostanze in cui mi trovavo all'epoca - e per rimanere solo fino a mezzanotte".
Credo che ben pochi abbiamo avuto modo di conoscere Francois-Xavier de Maistre, fratello del ben più noto Joseph, uno dei più geniali e radicali reazionari di tutto il nostro Ottocento e dintorni. Francois-Xavier era assai diverso e non è entrato nella storia del pensiero politico della nostra epoca. Meriterebbe però di essere conosciuto per almeno due libriccini, "Viaggio nella mia stanza", in cui si inventa tutto un viaggio consumato tra le pareti di una stanza dove era stato rinchiuso (ufficiale, vi era stato consegnato per motivi disciplinari) e, anni più tardi, "Spedizione notturna nella mia stanza", che è una sorta di bis o sequel della prima fortunata opera.
E meno male che l'editore fiorentino Barbès ha avuto il fiuto e il coraggio di disseppellire questo testo, moderno, stravagante, ironico e commovente allo stesso tempo.
A me questo libriccino è capitato tra le mani, tornando in treno da Milano, con un'immensa voglia di ritrovare alla svelta casa, libri, dischi... Verso la fine acune parole mi hanno catturato.
"Nei normali viaggi che ho fatto tra gli uomini ho notato che a furia di essere infelici si finisce col diventare ridicoli. In quei momenti tremendi non c'è niente di meglio del nuovo modo di viaggiare di cui avete appena letto la descrizione"
Così ho accompagnato Francois-Xavier nella sua "spedizione notturna", poi ho chiuso gli occhi e mi sono messo a riflettere. E ho capito che non è vero, non è assolutamente vero che per viaggiare si debba oltrepassare la soglia di casa. Ci sono molti altri modi: per esempio con la fantasia, per esempio con un buon libro.
Una piccola isola di parole nel grande oceano della rete per condividere libri e mondi
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Caro Paolo, anch'io l'ho trovato un libro piacevole. Fa riflettere soprattutto la dimensione del viaggio possibile dentro i confini della propria casa o addirittura della propria stanza. E sei in buona compagnia quando dici di viaggiare solo con un libro. Scrive Erri de Luca:“Se anch'io sono un altro è perché i libri più degli anni e dei viaggi spostano gli uomini”. In questa frase ci sono quegli elementi - letture, viaggi e anni - che combinandosi insieme nella chimica personale di ciascuno, danno forma e spessore ai singoli individui. Per lui e per te sono soprattutto i libri a “spostarvi”, per qualcuno conta più l’accumulo di esperienze frutto del tempo che passa, per me funziona la combinazione di due elementi, letture e viaggi...
RispondiEliminaAnna www.acomeavventura.com
Dio!... Si.... direi che meriterebbe una lettura e un pò di attenzione. Mi hanno colpito le ultime parole che hai citato.. sarà che anche io viaggio molto, sarà che anche io amo molto la letteratura..sarà che sono stanca dei "soliti noti" dietro cui scompaiono, a volte, talenti...
RispondiEliminaPenso che gli editori abbiamo molte responsabilità in fatto di cultura.
Cara Anna,bellissima la tua citazione di Erri De Luca, c'è davvero tutta la "chimica personale" di persone che, come noi, sanno bene che non viaggio senza libro e spesso non c'è libro senza viaggio (poi bisogna intendersi su cosa sia il viaggio...
RispondiEliminaCara Occhi di Notte, hai ragione, abbiamo ragione, e quello che a volte non riescono a fare gli editori possiamo fare noi, a volte, con la nostra passione, con la nostra voglia di condividere i nostri viaggi attraverso i libri... la Grande Rete serve anche a questo, meno male... Buone letture e a presto, paolo