sabato 22 agosto 2009

Ciò che è invisibile agli occhi


"Di solito siete voi che accompagnate me, che non vedo, nel mondo del visibile.
Per una volta vorrei portarvi nel mio mondo, il mondo di ciò che non si vede con gli occhi"


Proprio vero, bisogna avventurarsi in sentieri meno battuti per accogliere il dono della sorpresa. Bisogna forzarsi a ciò che non è scontato, che non va di moda, che non corre sulla bocca di tutti per poter arrivare in fondo e dire: sono contento per come ho speso il mio tempo.

Io sono contento di aver letto da cima a fondo Invisibile agli occhi, un piccolo grande libro scritto a quattro mani da Massimo Orlandi e Wolfgang Fasser e proposto dalle edizioni della Fraternità di Romena, così contento che quasi quasi tra un po' ci ritornerò anche sopra, ne sfoglierò di nuovo le pagine, cercherò righe che con previdenza ho sottolineato per inciderle più profondamente nella mia quotidianità di lettore, a volte annoiato, a volte distratto.

Sono contento perchè questo non è un libro come tanti altri. Questo è un libro che con umiltà ti consegna vita vera, anzi, ti porta dentro la vita. Questa vita: con le sue sofferenze ma ancora più con quel suo straordinario oceano di possibilità che quasi mai riusciamo davvero a scrutare, tanto meno a concepire.

Tanta vita, ma anche due vite che si incontrano. Quella di Massimo Orlandi, giornalista e scrittore che sa bene che le parole sono un dono che non si deve scialare; e quella di Wolfgang Fasser, fisioterapista e musicoterapeuta cui una malattia genetica ha sottratto molto presto l'uso degli occhi.

Vi siete mai chiesto come la prendereste, se vi capitasse lo stesso?Io sì, molte volte, forse troppe: è una delle eventualità della vita su cui mi succede spesso di misurare quanto si può perdere davvero. E se penso a questo e poi scivolo con lo sguardo sugli scaffali della mia libreria... ecco basta questo perché mi assalgano i brividi.

E allora: questo libro ci porta dentro i giorni di Wolfgang per insegnarci che c'è molto da vedere anche se non hai più occhi per vedere.

Vi ricordate le parole del Piccolo Principe?
"Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi..."
Citazione molto citata, in effetti, usata fino all'abuso... Una di quelle cose belle da dire, ma che poi rimangono lì, stucchevoli come un dolce di marzapane.

E invece questo libro ci accompagna in ciò che autentico. Così come autentico è il cammino su qusta terra di Wolfgang, non vedente che sa muoversi da solo nelle terre più difficili d'Africa, che sa vedere con le mani e aiutare con la musica, che può accompagnarci nei misteri di una foresta per dimostrarci che in fondo siamo noi che non riusciamo a vedere bene...

Un libro di suoni, odori, emozioni, parole senza effetti speciali. Un libro che commuove perchè non intende commuovere. Un libro che fa bene perchè ti aiuta a gettare il cuore oltre ogni ostacolo... un libro su un altro viaggio.

4 commenti:

  1. Non sono d'accordo con l'affermazione Non si vede bene che col cuore sia una cosa bella da dire, ma stucchevole come il marzapane, e che resta lì. E' una grande verità, e in Francia si usa molto l'espressione l'intelligenza del cuore, che dall'intelligenza è tutt'altra cosa.Il Piccolo principe è un libro cui in un certo senso ha nuociuto l'enorme popolarità.E' una specie di libro magico, poiché ci rivela sempre nuove cose. Certo, lo si ama o no, ma questo avviene per tutte le cose che valgono.

    RispondiElimina
  2. Sono costretta a firmare Anonimo perché non conosco le opzioni e non ho un account google. Non si poteva mettere l'indirizzo e-mail che restava, quello sì, anonimo? Sono Leila, scrivo su Scrigno e dunque è da lì che arrivo.

    RispondiElimina
  3. Cara Leila hai ragione sull'"intelligenza del cuore", mi dispiace se non emerge anche a proposito di quanto ho provato a dire in questo post su un libro che, fin dal titolo, è uno straordinario omaggio proprio all'intelligenza del cuore, alla possibilità di vedere oltre, di vedere e sentirsi parte di qualcosa. Questo libro è dedicato a una vita che in fondo concretizza ciò che più amiamo nelle parole del Piccolo Principe. Figurati se sono lontano da questa sensibilità... però ribadisco il giudizio di stucchevole per quella citazione, nel senso in cui l'ho provato a usare nel post: stucchevole, cioé resa stucchevole da un uso e a un abuso. E' una citazione adoperata come il prezzemolo, anche per scopi poco nobili... Ma con tutto questo sono assolutamente d'accordo con te sul Piccolo Principe, libro straordinario come straordinario è stato il suo autore... Grazie davvero e a risentirti presto, paolo

    Ps: quanto all'"anonimo" non so bene come si può fare su questa piattaforma per inserire l'indirizzo email, proverò a scoprirlo e se qualcuno mi aiuta... Però a occhio si può selezionare il profilo nome/Url...

    RispondiElimina
  4. Esatto, io faccio sempre così. Profilo Nome/URL
    Bye

    RispondiElimina

La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...