I giornali del sabato
Non si tratta di libri, ma il sabato - soprattutto un sabato arroventato come questo - abbiamo più tempo di leggere i giornali (i quali, da parte loro, ci vengono fin troppo incontro con supplementi e allegati, ma questo è un altro discorso). Tra quanto mi è capitato sotto gli occhi questa mattina vi suggerirei:
- E' verde la mitica Route 66: la strada della Beat generation, di Jack Kerouac e di molte immortali canzoni (Dylan, Springsteen e dintorni) diventerà una green roadway, che si servirà di piccoli impianti solari ed eolici installati lungo il percorso (Angelo Aquaro, su Repubblica)
- L'editore dei libri impossibili: obiettivo puntato su Nino Aragno, l'editore che punta sugli autori "inattuali" e dal mercato improbabile. A domanda "Non soffre se vende poco?" risponde: "Niente affatto. Il compito che mi sono dato è, tra le altre cose, di scovare quei libri inattuali". Auguri (Paolo Mauri, paginone centrale di Repubblica)
- Povera Paestum: sconsolate riflessioni sulle condizioni in cui versa uno dei più straordinari complessi archeologici del Mediterraneo. Sottotitolo eloquente: "L'offesa infinita alla Magna Grecia". Che tristezza, però (Gillo Dorfles sul Corriere della Sera)
- Cementificate, cementificate: mi sa tanto che se si va avanti così in Italia avremo poco panorami di cui godere alzando lo sguardo dai nostri libri. Sul Corrierone una pagina intera sul dossier 2009 della Società Geografica Italiana. Basta il titolo: "Se l'Italia diventa un'area metropolitana. Superfici agricole ridotte di 190 Km quadrati all'anno. Né campagna, nè città, i segni di un'erosione quotidiana" (Antonio Castaldo su Corriere della Sera)
- Quando un presidente sa scusarsi: lo ritrovate su tutti i giornali, bello soprattutto il pezzo sulla Stampa. Obama aveva duramente accusato un poliziotto, ci ha ripensato, ha capito di aver passato il limite, ha fatto le sue scuse pubblicamente, davanti a tutta la stampa americana, sbigottita (non deve essere frequente nemmeno negli States). Meditiamo, meditiamo, sui politici che sanno scusarsi.
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