Ancora un sabato di canicola, per leggere quanto capita sotto le mani, rigorosamente all'ombra. Dai giornali di oggi,vi suggerirei:
I libri vivono nel cervello. Su Repubblica uno studio americano (pubblicato da Psychological Science) spiega che la nostra mente elabora le parole che vediamo scritte allo stesso modo degli eventi reali. "Il cervello vive ciò che legge": Ecco perchè ci immedesimiamo nei personaggi ed 'entriamo' nelle storie. (Alessio Balbi su Repubblica)
Dall'Everest ad Abbey Road. Sulla prima della Stampa la storia della "foto che cambiò la storia del pop", cioè la foto dell'ellepì (allora si chiamavano così) "Abbey Road". Non sapevo che in un primo tempo il disco avrebbe dovuto chiamarsi "Everest": nel caso, per lo scatto era stata prevista una trasferta sulle vette himalayane. Invece bastò scendere per strada, fotografare i quattro Beatles sulle strisce e fare questo regalo all'immaginario di diverse generazioni. (Egle Santolini sulla Stampa)
La nostalgia al posto della memoria. Sul Corriere della sera, prendendo spunto dalla nascita di un canale dell'offerta Sky specializzato in serie Tv di diversi decenni fa, un'ampia e bella riflessione sulle ragioni per cui l'"Italia in bianco e nero" fa ancora presa, anzi, fa più presa di prima. Tra Amarcord e La meglio gioventù, un guardarsi indietro piacevole e a volte anche doveroso, ma in cui il passato è deformato dalla miopia delle emozioni - e fa riflettere per il disamore nei confronti del nostro presente (Paolo Mereghetti su Corriere della Sera)
Una piccola isola di parole nel grande oceano della rete per condividere libri e mondi
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contraccambiando la visita di curiosità su anobii… non potevo che approdare anche sul tuo blog!
RispondiEliminaHo sorriso leggendo la tua recensione al libro “Il grande inganno del web 2.0”
Ma non voglio spezzare la magia che inizialmente si prova quando si ha il coraggio di una full immersion sul web. Sono sempre un po’ troppo prolissa e da qualche mese ho iniziato a cercare di controllarmi!
Un consiglio (spassionato, considerando che anch’io condivido la tua passione dello scrivere)… se desideri raggiungere dei buoni risultati rassegnati a dover passare 4-6 ore al giorno a creare e mantenere un net-working.
Molte volte però ciò risulta difficile poiché sono mille gli impegni: lavoro, bambini, casa… E’ importante fissare delle priorità e saper gestire i propri “limiti”.
Non posso che lasciarti i miei più sentiti auguri…
PS. Anche se non abbiamo molta “compatibilità” letteraria (a sentenza di anobii ;-)
mi sono annotata le tue pubblicazioni: penso che inizierò da “Gli occhi di Salgari”
Difatti questo è stato lo scrittore che, con Giulio Verne, mi ha ispirata sin da piccina a scrivere!
Serenità :-)claudine
cara claudine, è vero, sono combattutto tra magia e diffidenza... se penso alle energie e al tempo che "stare in rete" ti può prendere vorrei gettare la spugna (tanto più se i tempo necessari sono quelli che suggerisci tu...), poi però questa rete permette di inventarsi ponti tra persone come me e te, che non si conoscono e abitano lontani, ma hanno comuni radici nella lettura e nella scrittura (senza guardare alle compatibilità di Anobii, grandissimo mezzo ma che in questo può essere un po' bugiardo, perchè dipende da come hai cominciato a costruire la tua libreria virtuale...)E allora ben venga, tutto questo...
RispondiEliminaGrande per il tuo interessamento per Gli occhi di Salgari, anch'io visto i tuo libri (l'editrice Seneca, tra l'altro, ha pubblicato libri di persone che conosco e che ho avuto modo di apprezzare e di presentare a Firenze)... Credo che anch'io comincerò da uno dei tuoi titoli, con l'imbarazzo della scelta... grazie e a presto, paolo
Non vorrei fare il dispensatore di perle di saggezza ma chi legge ha sempre qualcosa in comune :)))
RispondiEliminaVuoi per una sorta di autoricoscimento come specie protetta, vuoi perchè il viaggio mentale (attraverso i libri, ma non solo) è senza confini...
Bene, ci si legge...
Bye