![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRLcclYxN5qnTrl3kCo26fuoGZBtYbD7RAgPRQTmW4wSUYG55-Q8AdXJdd4mtd2ZTJ5qM6K9cZ2FH2NehbwXy0XkJ3xIMZrJz3169N_OZom8spLsJ89Nuss1-rFThFjwqiQkBr7S8Cow/s1600/olsen.jpg)
Jussi Adler-Olsen (Marsilio).
E sorpresa, il libro è scritto bene, mai appiattito su ciò che del genere è più trito e ritrito. Quanto a tensione riesce a reggere perfino verso la conclusione, laddove i più cadono miseramente. E sorpresa, non c'è solo la tensione su come andrà a finire. Perché c'è almeno un bel personaggio, questo ispettore svogliato e perennemente alle prese con una burocrazia che a modo suo infesta anche la Danimarca. E c'è questo colpo di occhio sul mondo sfuggente e inquietante delle sette religiose. Poi certo, c'è anche il solito serial killer... però, che dire, si sopporta anche lui. E non è davvero poco.
Nessun commento:
Posta un commento