lunedì 19 gennaio 2015

Antoine, l'aviatore dei cieli e dei deserti

Sono i cieli, ma anche i deserti. Sono le stelle che indicano la direzione più di una mappa. Sono gli spazi, ma anche i silenzi. Sono gli uomini, incredibilmente piccoli visti dall'alto di un velivolo e incredibilmente grandi quando ti accolgono con una brocca di acqua per liberarti dalla sete.

Non so bene spiegare perché, ma ci sono emozioni che risuonano come una musica antica, in Terra degli uomini, libro di Antoine de Saint-Exupèry che temo ben pochi conoscono, tanto di quest'autore la lettura obbligata è solo il Piccolo Principe.

Io stesso questo libro l'ho incontrato su una bancarella e recuperato in una vecchia edizione di Mursia: come una cosa preziosa che balza fuori da un baule.

Dentro, la storia di Antoine aviatore, perché questo era il suo mestiere, ai tempi in cui volare era un'avventura da pionieri e si volava su aggeggi che sembravano fendere l'aria per miracolo, esposti ai venti, alla pioggia, a ogni imprevisto.

Antoine scavalcava montagne, attraversava i deserti, per consegnare la posta. Ma così riscopriva se stesso. E nella solitudine ritrovava anche gli altri. Nei mondi dello spazio azzurro si poteva riconsiderare uomo tra gli uomini.

Un giorno il suo velivolo andò in avaria, dovette atterrare nel mezzo del Sahara (non vi ricorda qualcosa del Piccolo principe?), nel nulla. E in quel nulla scoprì molte cose...


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