lunedì 17 giugno 2013

Quando la libertà viaggiava sui velocipedi di Firenze

Giocava facile, Curzio Malaparte, a ricordare che sia Giotto che Ginettaccio erano nati dalle parti di Firenze. Però non era questo, non era decisamente questo. Piuttosto era ancora un'idea di leggerezza e meraviglia.

Libertà, leggerezza, meraviglia. Gli stessi sentimenti dei velocipedisti delle Cascine, centauri che sfidavano i tempi e che quella gelida mattina di febbraio, ultimo anno di Firenze capitale, non erano lì solo per disputarsi una medaglia.
 

Perché c'era un'idea di progresso che pedalava con le loro gambe.
 

Un'idea di libertà, leggerezza e meraviglia. E di bellezza, tanta bellezza.

(da Paolo Ciampi, La prima corsa del mondo, Mauro Pagliai)

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