sabato 28 aprile 2012

Da Hugo a Saviano, se il successo non è merito

Victor Hugo ne I miserabili ci aveva già lasciato parole definitive:


Sia detto di passaggio, il successo è cosa abbastanza sporca, la sua falsa rassomiglianza con il merito inganna gli uomini.

Successo e merito: due parole e un equivoco. Sarà un caso, ma più aumentano i successi immeritati e i meriti senza successo e più si confondono come fossero sinonimi. La qual cosa - come avviene quasi sempre con le parole - non è neutra, ma piuttosto sintomo di una decadenza che non è solo della lingua di ogni giorno.

Successo e merito, dunque. Una società che alimenta il mito del successo con la foglia di fico del merito. Tutto per le ansie e le frustrazioni dei più giovani, di cui parla Pier Luigi Celli in La generazione tradita.

Sembrerebbe dunque che assegnando loro un compito impossibile, quale quello di riuscire nonostante tutto, in realtà non attribuiamo più valore al futuro, ma semplicemente stiamo confermando la svalutazione del presente.

Però che ne dite di un mondo in cui anche il merito del successo meritato si porta l'ombra del successo immeritato?

Roberto Saviano ha affermato in un'intervista a Wired:

Quello che vivo male è il fatto che in Italia qualsiasi persona riesca a raggiungere un traguardo, immediatamente genera un sospetto.

E tra tutto, questo mi sembra proprio il peggio.

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