domenica 31 luglio 2011

I libri che non potremo mai leggere

Di tanto in tanto mi capita di pensarci. L'ultima volta leggendo il numero di luglio di Storica, bellissima rivista del National Geographic. Un bel servizio dedicato ad Alessandria di Egitto, ai tempi dei Tolomei e della biblioteca perduta.

Non potremo mai leggerli: questo è il titolo della pagina che racconta dei volumi persi con quella biblioteca in fiamme, dei libri che sono solo un titolo e una supposizione, a volte nemmeno quella, degli autori che sono come un'ombra che scivola lungo un muro.

Non potremo mai leggerli: è proprio questo che di tanto in tanto mi capita di pensare. Anche se solo ora sono in grado di indugiare su certi nomi.

Berosso, astronomo e storico babilonese che compilò una monumentale cronologia del mondo; Manetone, sacerdote egiziano che si prodigò per consegnare alle future generazioni la sua Storia dell'Egitto; Arctino, poeta di Mileto che compose il seguito dell'Iliade.

Per non dire di tutte le tragedie di Euripide, Sofocle ed Eschilo - così poche ce ne sono rimaste. Delle commedie di Aristofane  - irrimediabilmente perse tre su quattro. Dei nove libri della poetessa Saffo e della prima opera attribuita a Omero.... e poi... e poi....

Mi capita ogni tanto di pensarci. E provo qualcosa di simile a una struggente, inguaribile nostalgia. 

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